I VULCANIANI DI STAR TREK XI
di Salvatore "Sooran" Carboni




I Vulcaniani di Star Trek XI I Vulcaniani sono probabilmente la razza aliena piu' famosa in Star Trek, e l'ultimo film della saga, quantunque ambientato in una realta' alternativa rispetto a quella tradizionale, mostra aspetti inediti della vita e della cultura del mondo di Spock.
Uno degli aspetti piu' suggestivi della societa' vulcaniana e' il sistema scolastico.
I Vulcaniani sono famosi per la loro estrema preparazione in numerosi campi dello scibile, e apprendiamo dalla serie Star Trek Voyager (episodio La visione/The Raven) che la neocorteccia ipertrofica del loro cervello permette una capacita' analitica superiore: ci si attende dunque che il loro sistema scolastico sia all'altezza di tale eccellenza. L'ultimo film soddisfa questa curiosita' fornendo dettagli sorprendenti.
Nelle scene che hanno come protagonista Spock bambino viene mostrata l'equivalente di una scuola elementare vulcaniana, totalmente aliena rispetto alla tradizionale concezione scolastica umana. I bambini vulcaniani non seguono lezioni collettive, non sono suddivisi in classi; ciascuno di loro riceve una formazione individuale da parte di un insegnante computerizzato, verosimilmente programmato sulle base delle caratteristiche specifiche dell'alunno. Nelle scene mostrate dal film viene mostrata l'equivalente di un'interrogazione, o forse di un'esercitazione, nel corso della quale i bambini rispondono a una lunga sequenza di domande su numerose materie, tra cui appaiono predominanti quelle scientifiche.
Probabilmente i genitori o gli insegnanti umani inorridirebbero all'idea di affidare la formazione dei propri figli a macchine, ma e' ovvio che le modalita' di insegnamento su Vulcano rispondano ad esigenze strettamente logiche, e considerazioni di carattere emotivo siano irrilevanti.
Nella scuola mostrata nel film i bambini studiano all'interno di classi individuali isolate, di forma semisferica, le cui pareti vengono utilizzate come monitor dai computer docenti, come equivalente tecnologico, ben piu' sofisticato, delle antiche lavagne. Gli schermi mostrano immagini ad alta risoluzione, animate e tridimensionali, sicuramente concepite per stimolare le menti degli studenti e favorire la loro attenzione e concentrazione. I computer docenti si rivolgono ai bambini con tono gentile, persino affettuoso, certamente adatto alla loro eta'. Sono chiaramente in grado di interagire con l'alunno nel modo piu' opportuno. E ovviamente, rispetto agli insegnanti in carne ed ossa che sulla Terra verrebbero certamente considerati preferibili, non si spazientiscono, non forniscono nozioni errate, non sono influenzati da pregiudizi culturali, ideologici o religiosi, sono immuni da tare psicologiche e valutano gli studenti in modo imparziale.
I computer insegnanti non sono comunque una novita', ne' su Vulcano ne' in Star Trek: nel quarto film (Rotta verso la Terra/The Voyage home) vediamo la rieducazione di Spock successiva alla sua “rinascita” (dopo il rituale del Fal Tor Pan, con il quale la sua mente, trasferita al dottor McCoy poco prima della morte, viene reimmessa nel corpo del Vulcaniano, rigenerato dall’effetto Genesis) affidata a un computer docente, che tiene conto della natura semiumana di Spock al punto di chiedergli, assai poco vulcanianamente, “come ti senti?” al termine della lezione.
Si potrebbe pensare che l'insegnamento scolastico in forma individuale rischi di essere alienante, spersonalizzante, avendo i bambini di ogni eta', e anche quelli vulcaniani, bisogno del contatto e del confronto con i propri simili per un corretto sviluppo psicologico e sociale. Ed e' probabile che nel corso dell'insegnamento anche queste esigenze vengano debitamente considerate, con momenti di interazione e di confronto tra studenti. Ne vediamo un esempio, per quanto non edificante, nelle scene della zuffa di Spock con uno dei suoi compagni di scuola, che lo insultano per via della sua madre umana, e che probabilmente avviene nel corso dell'equivalente di una fase di ricreazione, oppure al termine delle lezioni. La scena del litigio consente inoltre di apprezzare la preparazione dei bambini vulcaniani nel combattimento corpo a corpo, nel quale vengono probabilmente addestrati sin da tenera eta', in previsione del rituale del Kahs-Wan, consistente nel sopravvivere da soli e senza armi per un certo periodo nel deserto, e che richiede pertanto una adeguata preparazione fisica, psicologica e tecnica; e naturalmente del duello nuziale, in cui una lunga preparazione nel combattimento accresce le probabilita' di successo e di sopravvivenza.
Altra novita' interessante mostrata dall'undicesimo film e' la struttura interna di alcuni edifici vulcaniani, quali l'abitazione di famiglia di Spock e, per la prima volta in Star Trek, l'Accademia Vulcaniana delle Scienze, di cui si intravede un’ampia sala, dove Spock, alla presenza del Ministro e del Consiglio dell’Accademia, riceve la comunicazione dell’esito favorevole della prova di ammissione, che unico tra i Vulcaniani rifiutera' in favore dell’arruolamento nella Flotta Stellare.
Dal punto di vista architettonico degna di rilievo e' la dominanza, all’interno degli edifici (sia privati, come la casa di Spock, che pubblici, come l’Accademia), delle travature triangolari, forse peculiari della timeline del film perche' mai viste in precedenza nella saga, che probabilmente assolvono sia a una funzione pratica, conferendo robustezza e resistenza all'edificio in caso di venti forti e di terremoti, sia a una simbolica, richiamando il primato della logica (espresso anche dalla forma assunta dalle dita nel tipico saluto vulcaniano).
Esternamente, invece, l'architettura degli edifici, caratterizzati da un notevole sviluppo in altezza e linee ardite, sfidanti la severa gravita' vulcaniana ed espressione di tecniche costruttive assai sofisticate, ricalca lo stile tecno-gotico gia' visto in diversi episodi della serie Star Trek Enterprise.
Un suggestivo edificio visto nel film e' l’Arca Katrica, apparentemente scavato all’interno di una montagna (o forse realizzato utilizzando un’ampia cavita' naturale), irraggiungibile dall’onda portante del teletrasporto (probabilmente per via dell’elevato spessore della roccia, o piu' probabilmente per la presenza di particolari minerali interferenti con il segnale), decorato da enormi statue, e nel quale si trovano, poco prima della distruzione di Vulcano, gli Anziani dell’Alto Consiglio, che, come spiega Spock, preservano la storia e la cultura del pianeta.
Al momento dell’ingresso precipitoso di Spock gli Anziani, insieme ai genitori di Spock, sono raccolti intorno a un enorme oggetto luminoso al centro di un’area circolare, con le braccia aperte, in atteggiamento di profonda concentrazione.
Nell’episodio Risvegli/Awakenings della serie Enterprise apprendiamo da T’Pol che le Arche Katriche sono strutture in materiale policristallino dove i Vulcaniani tentavano di custodire i Katra (ossia le essenze incorporee, o, piu' prosaicamente, i backup delle menti) dei defunti; e' quindi probabile che nell’Arca mostrata nel film (ossia il grande oggetto luminoso al centro della sala, che da esso mutua il suo nome) l’Alto Consiglio conservi i Katra di generazioni di Vulcaniani, al fine di perpetuarne le conoscenze e trasmetterle ai posteri.
Il paesaggio naturale vulcaniano non si discosta dalle tipiche rappresentazioni del pianeta viste in precedenza, con ambienti rocciosi e desertici praticamente privi di vegetazione, ma sorprende il differente colore del cielo, azzurro come quello terrestre anziche' rossastro, come mostrato in diversi film ed episodi. Come sulla Terra, anche su Vulcano appaiono diffusi i veicoli volanti, che si vedono solcare i cieli in alcune scene.
La distruzione di Vulcano non consentira' purtroppo di scoprire altre affascinanti novita' sul piu' famoso pianeta alieno di Star Trek, ma e' possibile che nei futuri film vengano mostrate scene della nuova colonia ospitante i Vulcaniani scampati al genocidio perpetrato da Nero, nella quale verranno probabilmente ricreati, per quanto possibile, gli ambienti e le tradizioni del mondo perduto.

Lunga vita e prosperita'.



Salvatore "Sooran" Carboni


RICONOSCIMENTI:

Pubblicato su ISTM n. 146