...La distanza tra gli assi
delle gondole e' solitamente non inferiore a 0.8 volte la larghezza dello
scafo (leggermente maggiore per le navette). L'uso di coppie di gondole
e' necessario per due motivi: 1) le bobine devono essere esterne alla
nave, per non sottoporre l'equipaggio agli effetti del campo warp, e l'uso
di una sola bobina produrrebbe un campo asimmetrico rispetto allo scafo;
2) i campi prodotti dalle bobine si sovrappongono, creando un unico campo
maggiormente stabile ed intenso. L'introduzione di opportune asimmetrie
tra i campi consente inoltre alla nave di manovrare anche a velocita'
di curvatura, nel caso si rendano necessarie correzioni di rotta o manovre
di emergenza. Nelle gondole sono ospitate le bobine di curvatura, i sistemi
di iniezione e recupero del plasma, le strutture accessorie. Alle estremita'
anteriori delle gondole sono collocati i Collettori Bussard, di cui si
e' parlato in precedenza. Le bobine di curvatura si dividono in primarie
e secondarie: le prime sono quelle normalmente utilizzate per la propulsione.
Le seconde, autonome, vengono impiegate in caso di danni alle prime. Le
bobine hanno forma toroidale e sono disposte lungo l'asse della gondola,
perpendicolarmente allo stesso, in dimensioni e numero variabile a seconda
della classe della nave. Esse sono composte di cortenide di verterio.
Il verterio e' un elemento transuranico di peso atomico 1216,07 e caratteristiche
metalloidi. Si tratta di un elemento artificiale di elevatissima instabilita'.
La stabilizzazione avviene con procedimenti particolari, mediante i quali
gli atomi di verterio vengono inseriti al centro di reticoli di una lega
composta da cobalto, rodio, titanio, tecnezio e, in piccola percentuale,
da altri elementi transuranici (di peso atomico molto minore) stabilizzati.
Il composto risultante viene detto cortenide di verterio.Quando la bobina
viene esposta all'azione del plasma ad alta energia, emette warpers e
verteroni in direzioni opposte. Gli ioni contenuti nel plasma causano
un collasso della struttura reticolare della cortenide di verterio, che
subisce un repentino aumento di densita'; cessata l'esposizione al plasma,
la lega riprende la struttura originaria a causa delle forze repulsive
delle nubi elettroniche degli atomi. Nella fase di densificazione vengono
emessi verteroni lungo l'asse maggiore della bobina, in quella di espansione
warpers in senso opposto. Ogni fase dura circa 18 millisecondi, per cui
l'emissione di warpers e verteroni e' quasi sincrona (il ritardo non ha
conseguenze apprezzabili sull'effetto propulsivo). Le caratteristiche
fisiche della cortenide di verterio, e la disposizione degli iniettori
rispetto alle bobine, fanno in modo che i gravitoni e gli warpers si irradino
in una sola direzione, parallela all'asse della bobina. Ogni bobina e'
servita da quattro serie di iniettori di plasma, disposte a 90 gradi tra
loro, in modo da potere variare la struttura del campo warp abilitando
o disabilitando una (o piu') serie, al fine di far manovrare la nave a
velocita' di curvatura. Gli iniettori vengono attivati in sequenza, con
cicli e frequenze dipendenti dalle necessita' di manovra e propulsione,
in modo che i verteroni e gli warpers entrino in concordanza di fase a
determinate distanze dalla nave, come visto in precedenza (sezione terza).
Nella parte posteriore della gondola vi e' una serie di bobine supplementari
(e una serie di riserva), dette "rafforzatrici CUN", aventi lo scopo,
gia' illustrato, di intensificare il campo di espansione mediante un'emissione
supplementare di warpers. In tali bobine soltanto gli warpers vengono
polarizzati, mentre i gravitoni vengono emessi in ogni direzione. Il plasma
residuo, raffreddato, viene in parte reimmesso nell'EPS e in parte impiegato
nei reattori a fusione dei motori a impulso, utilizzando un circuito di
condotti di recupero. Vi sono inoltre dei serbatoi di stoccaggio temporaneo.
In caso di emergenza, quando e' necessaria l'immediata disattivazione
del campo di curvatura, il flusso del plasma diretto alle gondole viene
interrotto e il plasma contenuto nelle gondole espulso nello spazio. Per
emergenze piu' gravi (danni strutturali rilevanti) e' possibile la separazione
della gondola dal pilone di sostegno; in tal caso e' necessario che anche
l'altra venga disattivata o separata.