...Le pareti sono in duranio
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(lo stsso materiale usato per lo scafo delle astronavi), con spessore
medio solitamente non inferiore a 45 cm. All'interno del nucleo, potenti
campi magnetici impediscono il contatto del plasma con le pareti. I flussi
dei reagenti si incontrano nella regione centrale del nucleo. Le antiparticelle
si annichilano con le particelle, producendo radiazioni gamma ad alta
energia (per ogni coppia protone - antiprotone vengono prodotti 3 fotoni
gamma). Tali radiazioni, unitamente alle elevate condizioni di temperatura
e pressione, ionizzano l'idrogeno immesso in eccedenza rispetto all'antimateria.
Il gas, grazie all'elevata pressione, viene immesso nei due condotti di
trasferimento che dal nucleo conducono il plasma all'EPS (Electro Plasma
System), il sistema di distribuzione controllato che conduce il gas ionizzato
alle gondole e, in percentuale minore, lo rende disponibile per le esigenze
energetiche della nave. In situazioni di emergenza e' possibile deviare
il plasma per alimentare i sistemi richiedenti una quantita' di energia
superiore ai normali ranges operativi (scudi deflettori, campo di integrita'
strutturale). Il nucleo di curvatura e' l'unica zona della nave dove materia
ed antimateria entrano in contatto, e il suo corretto funzionamento, soprattutto
in punto di contenimento, e' oggetto di monitoraggio costante in tempo
reale, sia da parte del sistema computerizzato che dal personale addetto
della sala macchine. L'indebolimento del campo di confinamento al di sotto
della soglia di sicurezza e' definito "rottura del nucleo" e, ove non
tempestivamente riparato, pone in serio pericolo l'incolumita' della nave:
la fuoriuscita di plasma e di radiazioni ad alta energia, oltre ad essere
letale, provoca la distruzione dei sistemi locali di confinamento, con
conseguente fuoriuscita incontrollata dell'antimateria e distruzione della
nave. Per evitare queste conseguenze, il nucleo puo' essere espulso nello
spazio con procedura automatica o manuale (se la gravita' del danno e'
tale da non consentire l'intervento umano, il computer procede immediatamente
alla sequenza di espulsione). Il tempo necessario per l'espulsione e'
di circa 8 secondi. Insieme al nucleo vengono espulsi i tratti terminali
dei toroidi di costrizione (che spesso risultano danneggiati dalla fuoriuscita
di plasma e radiazioni), mentre le estremita' dei condotti di trasferimento
dei reagenti e del plasma vengono sigillati magneticamente. Il nucleo
ha un autonomo campo di confinamento di emergenza, che assicura il contenimento
sinche' possibile, in attesa della procedura di espulsione o, se questa
non fosse possibile, dell'abbandono della nave. Normalmente il campo interno
di emergenza riesce a mantenere il confinamento per circa 5 minuti. Una
nave priva del nucleo non e' in grado di spostarsi a velocita' di curvatura,
ed ha autonomia energetica limitata ai reattori a fusione utilizzati per
la propulsione ad impulso e agli accumulatori. In condizioni normali di
funzionamento, il nucleo e' perfettamente isolato e non emette radiazioni
pericolose. E' percio' possibile lavorare nelle sue vicinanze, e anche
toccarlo: la temperatura esterna e' pari a quella ambientale, mentre quella
interna varia tra i 2000 e i 180.000 gradi Kelvin. La pressione media
all'interno del nucleo e' di circa 700 bar.
C) Gondole.
Il campo di curvatura, ossia l'emissione di treni d'onda di warpers e
di verteroni in direzioni opposte, e' generato esponendo al plasma (preventivamente
raffreddato) le bobine di curvatura, ospitate nelle gondole. Le gondole
sono strutture gemelle, di forma oblunga e di massa pari, mediamente,
al 20-25% di quella totale della nave. Sono poste ai lati dello scafo,
collegate da piloni di sostegno. Il numero di gondole e' solitamente pari
a 2, benche' alcune classi di navi ne utilizzino 4 (soluzione poco diffusa,
giacche' a fronte di un notevole aumento della complessita' della struttura
della nave non si ottengono apprezzabili vantaggi rispetto al modello
classico).