...Le pareti sono in duranio [25] (lo stsso materiale usato per lo scafo delle astronavi), con spessore medio solitamente non inferiore a 45 cm. All'interno del nucleo, potenti campi magnetici impediscono il contatto del plasma con le pareti. I flussi dei reagenti si incontrano nella regione centrale del nucleo. Le antiparticelle si annichilano con le particelle, producendo radiazioni gamma ad alta energia (per ogni coppia protone - antiprotone vengono prodotti 3 fotoni gamma). Tali radiazioni, unitamente alle elevate condizioni di temperatura e pressione, ionizzano l'idrogeno immesso in eccedenza rispetto all'antimateria. Il gas, grazie all'elevata pressione, viene immesso nei due condotti di trasferimento che dal nucleo conducono il plasma all'EPS (Electro Plasma System), il sistema di distribuzione controllato che conduce il gas ionizzato alle gondole e, in percentuale minore, lo rende disponibile per le esigenze energetiche della nave. In situazioni di emergenza e' possibile deviare il plasma per alimentare i sistemi richiedenti una quantita' di energia superiore ai normali ranges operativi (scudi deflettori, campo di integrita' strutturale). Il nucleo di curvatura e' l'unica zona della nave dove materia ed antimateria entrano in contatto, e il suo corretto funzionamento, soprattutto in punto di contenimento, e' oggetto di monitoraggio costante in tempo reale, sia da parte del sistema computerizzato che dal personale addetto della sala macchine. L'indebolimento del campo di confinamento al di sotto della soglia di sicurezza e' definito "rottura del nucleo" e, ove non tempestivamente riparato, pone in serio pericolo l'incolumita' della nave: la fuoriuscita di plasma e di radiazioni ad alta energia, oltre ad essere letale, provoca la distruzione dei sistemi locali di confinamento, con conseguente fuoriuscita incontrollata dell'antimateria e distruzione della nave. Per evitare queste conseguenze, il nucleo puo' essere espulso nello spazio con procedura automatica o manuale (se la gravita' del danno e' tale da non consentire l'intervento umano, il computer procede immediatamente alla sequenza di espulsione). Il tempo necessario per l'espulsione e' di circa 8 secondi. Insieme al nucleo vengono espulsi i tratti terminali dei toroidi di costrizione (che spesso risultano danneggiati dalla fuoriuscita di plasma e radiazioni), mentre le estremita' dei condotti di trasferimento dei reagenti e del plasma vengono sigillati magneticamente. Il nucleo ha un autonomo campo di confinamento di emergenza, che assicura il contenimento sinche' possibile, in attesa della procedura di espulsione o, se questa non fosse possibile, dell'abbandono della nave. Normalmente il campo interno di emergenza riesce a mantenere il confinamento per circa 5 minuti. Una nave priva del nucleo non e' in grado di spostarsi a velocita' di curvatura, ed ha autonomia energetica limitata ai reattori a fusione utilizzati per la propulsione ad impulso e agli accumulatori. In condizioni normali di funzionamento, il nucleo e' perfettamente isolato e non emette radiazioni pericolose. E' percio' possibile lavorare nelle sue vicinanze, e anche toccarlo: la temperatura esterna e' pari a quella ambientale, mentre quella interna varia tra i 2000 e i 180.000 gradi Kelvin. La pressione media all'interno del nucleo e' di circa 700 bar.

C) Gondole.

Il campo di curvatura, ossia l'emissione di treni d'onda di warpers e di verteroni in direzioni opposte, e' generato esponendo al plasma (preventivamente raffreddato) le bobine di curvatura, ospitate nelle gondole. Le gondole sono strutture gemelle, di forma oblunga e di massa pari, mediamente, al 20-25% di quella totale della nave. Sono poste ai lati dello scafo, collegate da piloni di sostegno. Il numero di gondole e' solitamente pari a 2, benche' alcune classi di navi ne utilizzino 4 (soluzione poco diffusa, giacche' a fronte di un notevole aumento della complessita' della struttura della nave non si ottengono apprezzabili vantaggi rispetto al modello classico).

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