...gravitazionali delle singolarita'.
Nel campo di curvatura, tuttavia, gli warpers si formano come "sottoprodotto"
della creazione dei treni d'onda gravitazionali coerenti, e tendono a
muoversi nella direzione opposta: un'elevata concentrazione di gravitoni
polarizzati, generati dal punto P e concentrati ad una distanza D da esso,
produce un'analoga concentrazione di warpers ad una distanza -D da P,
ossia dalla parte opposta. In P, che poi sarebbe la nostra astronave,
il campo gravitazionale e' "normale", ossia identico a quello locale,
non generato dal campo di curvatura. Andando in avanti, seguendo il treno
d'onda di gravitoni, il campo gravitazionale aumenta d'intensita', sino
a raggiungere il valore massimo, detto CUP (Curvatura Utile Positiva)
nella regione in cui i treni d'onda entrano in concordanza di fase. Dall'altra
parte, viceversa, il campo di espansione raggiunge il valore massimo nella
regione in cui gli omologhi treni di warpers coerenti entrano a loro volta
in concordanza di fase; il campo di espansione raggiunge in tale punto
il valore massimo, detto CUN (Curvatura Utile Negativa). A questo punto
il lettore attento avra' notato immediatamente un problema: si e' detto
in precedenza che la forza repulsiva opera su un ordine di grandezza inferiore
rispetto a quella gravitazionale. Per la precisione, o meglio per fornire
un'approssimazione accettabile in questa sede, il rapporto tra le due
forze e' pari a circa 1/1000: se occorre un'energia E per produrre un
campo gravitazionale di una data intensita', occorrera' circa 1000 volte
quell'energia per produrre un campo di espansione (o repulsione che dir
si voglia) di intensita' analoga, ossia in grado di produrre un'espansione
bilanciante esattamente la compressione. A cio' si pone rimedio con due
sistemi: in primo luogo alterando la simmetria del campo, e precisamente
facendo in modo che il CUN abbia una distanza dalla sorgente pari a circa
1/10 di quella del CUP. In secondo luogo, mediante un treno d'onda supplementare
di warpers, che posto in opportuna concordanza di fase con quello principale
fa assumere al CUN il valore necessario per bilanciare la compressione
generata dal CUP. Peraltro, non e' necessario che CUP e CUN abbiano valori
(in modulo) identici, esiste un margine di tolleranza che non influisce
significativamente sull'effetto "propulsivo", margine che pero' si riduce
al crescere della tensione del campo di curvatura, e tende a 0 all'approssimarsi
del limite teorico (secondo la scala attualmente vigente) di curvatura
10. Quando pero' il margine di tolleranza non viene rispettato, e supera
il valore soglia oltre il quale la contrazione dello spazio non e' piu'
bilanciata dall'espansione, si verifica il noto "effetto cavitazione"
[17].
Per comprendere appieno l'effetto cavitazione, occorre precisare che,
all'interno del campo di curvatura, per ragioni che formano tuttora oggetto
di studio, la costante gravitazionale assume un valore inferiore al normale.
La massa inerziale della nave, di conseguenza, e' molto inferiore a quella
posseduta in condizioni normali. La nave, tuttavia, conserva per inerzia
la velocita' posseduta al momento dell'ingresso in curvatura. Poiche'
tale velocita' e' di solito pari ad una frazione significativa di quella
della luce (in ragione dell'uso della propulsione ad impulso nelle fasi
di allontanamento e avvicinamento ai pianeti), quando la nave entra in
cavitazione la spinta inizialmente posseduta fa accelerare la nave a velocita'
prossime a quella della luce [18],
come se fosse diventata improvvisamente "piu' leggera". Un'ulteriore accelerazione
viene impressa alla nave dal CUP, che, non piu' bilanciato correttamente
dal CUN, esercita una forte attrazione gravitazionale, applicando sulla
nave una forza che, in base alla seconda legge della Dinamica, ne incrementa
la velocita'. La nave si trova pertanto esposta a subire i noti effetti
relativistici delle alte velocita' (dilatazione del tempo, contrazione
delle lunghezze). Poiche' le navi della Flotta Stellare non sono progettate
per sopportare a lungo simili velocita', che comportano, oltretutto, gravi
pericoli per l'equipaggio (come visto nella Sezione Prima), il computer
di bordo, in caso di cavitazione, interrompe immediatamente l'iniezione
del plasma nelle bobine delle gondole [19],
con conseguente collasso del campo di curvatura. La nave riacquista gradatamente
la massa inerziale "normale", e la velocita' diminuisce sino al valore
precedente l'ingresso in curvatura (il tempo necessario e' pari, mediamente,
a circa 30 secondi).