...Sempre per motivi di sicurezza, i controlli di volo vengono disabilitati (una virata imporrebbe alla nave severissimi stress strutturali), per cui eventuali oggetti che si trovano sulla traiettoria della nave, che non possano essere deviati dai deflettori di navigazione a causa della grande massa (ad esempio, piccoli asteroidi) devono essere immediatamente distrutti. Torniamo al campo di curvatura. Poiche' esso produce tensioni gravitazionali elevatissime, appare ovvio che debba essere generato ad una distanza di sicurezza dalla nave. Le gondole, contenenti le bobine generatrici del campo, sono solitamente collocate ai lati della nave, ad una distanza tra loro non inferiore a 0,8 volte la larghezza del resto dello scafo (una distanza leggermente superiore e' ammessa per le navette, in ragione della bassa potenza del campo warp), e posizionate in modo che i treni d'onda emessi non entrino in contatto con le strutture dell'astronave. La propulsione a curvatura deve inoltre essere attivata in regioni di spazio quanto piu' vuote possibile, e cio' per una serie di ragioni. Innanzitutto, la compressione dello spazio implicherebbe consumi energetici immensamente elevati qualora la regione ove si forma il CUP non fosse (ragionevolmente) vuota: la compressione della materia (che, lo si ricorda, e' gia' "spazio-tempo compresso") e' infatti molto piu' difficile di quella dello spazio vuoto, anche per effetto della Forza Repulsiva, per cui i motori si surriscalderebbero rapidamente oltre i limiti di sicurezza. Va poi considerato che il CUP e' pur sempre un campo gravitazionale, e di intensita' elevatissima; di conseguenza, ove lo spazio non fosse vuoto, le masse circostanti, specie se modeste, verrebbero attirate con enorme forza e scagliate contro la nave, con conseguenze facilmente immaginabili. Non solo: le tensioni gravitazionali farebbero a pezzi tali masse per "effetto marea" [20], ed e' chiaro quali sarebbero le conseguenze se si trattasse di navi spaziali [21]. Usare il campo warp come arma non e' comunque vantaggioso, perche' la pioggia di detriti accelerati ad altissima velocita' (tra cui il nucleo di curvatura e le riserve di antimateria della nave distrutta!) renderebbe decisamente breve, ed assai cara, la vittoria ottenuta!

SEZIONE QUARTA: LA VELOCITA' DI CURVATURA.

L'unita' di misura dell'intensita' del campo di curvatura e' il cochrane (C), in omaggio allo scienziato terrestre Zephram Cochrane, inventore del motore a curvatura. Per misurazioni maggiormente accurate viene sovente utilizzato il sottomultiplo millicochrane (mC), pari a 1/1000 di cochrane. Si assume pari ad un cochrane un campo di curvatura che produca una velocita' virtualmente pari a quella della luce. Si parla di velocita' virtuale in quanto, come visto, la propulsione curvatura opera sullo spazio-tempo, non sulla nave: il termine velocita' e' dunque usato in modo improprio, per descrivere l'effetto propulsivo del campo warp. In pratica, si adotta il punto di vista di un ipotetico osservatore esterno, il quale "vede" la nave spostarsi a velocita' pari o superiori a quella della luce, non essendo solidale col sistema di riferimento rappresentato dalla nave stessa. E' superfluo dire che si tratta di un paragone fittizio, dal momento che un oggetto in moto a velocita' superiore a quella della luce e' ovviamente invisibile. La velocita' curvatura viene espressa in multipli della velocita' della luce. L'effetto propulsivo viene calcolato con una funzione cubica:

dove v e' la "velocita' di curvatura", w e' il fattore warp, ossia il grado di compressione - espansione dello spazio....

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